Il Corriere della Sera riporta le opinioni negative su questi esami, elencando anche tutti i tipi di test contestati.
L’ultima di una lunga serie di stroncature è quella pubblicata su Medical Network, rivista dei medici specialisti ambulatoriali (riuniti nel Sumai).
«Eppure – scrive il Corriere – la moda è più che mai in auge, mutuata dagli Stati Uniti nel 2000. I due terzi circa degli italiani che si fanno visitare dal medico per dimagrire confessano di aver provato almeno una volta».
Su Medical Network un allergologo dell’azienda Asl di Reggio Emilia, Gianluigi Rossi, dopo aver analizzato la letteratura scientifica disponibile
conclude: «Emergono con chiarezza l’inconsistenza e le contraddizioni, terminologiche e concettuali, dei sostenitori. Non esiste alcun esame di laboratorio in grado di valutare la presenza di un’allergia o intolleranza prescindendo dalla storia clinica ». Ancora più grave, insiste Rossi, è che le indicazioni dietetiche vengono prescritte per corrispondenza. Durissima la posizione di Claudio Cricelli, presidente della Società italiana di medicina generale: «Sono esami destituiti di ogni fondamento, truffe.
Malgrado diverse società scientifiche si siano espresse come noi, la gente non cambia atteggiamento. Le conseguenze sul piano nutrizionale possono essere pericolose».
In una tabella il Corriere riporta tutti i test considerati una «truffa» dagli allergologi:
Creavu Test: rapida scansione con un apparecchio di 196 alimenti. Vengono valutate le reazioni di ipersensibilità e indicati gli alimenti da rimuovere.
Biotricotest: si richiede un campione di pochi capelli prelevati dietro la nuca. E’ un esame basato sul principio della biorisonanza tra i capelli e alcune fiale corrispondenti a certe sostanze alimentari.
Vegatest: metodica nata in Germania e basata sulla bioenergia. La misurazione si effettua sui punti dell’agopuntura.
Driatest: nasce dalla kinesiologia, la branca che studia il tono muscolare.
Viene misurata l’intensità della forza muscolare. Se c’è intolleranza a un cibo il paziente perde forza in pochi secondi.
Citotest: è un esame del sangue, si mettono a contatto i globuli bianchi con gli estratti del cibo a rischio. Se si gonfiano o rompono la sostanza nociva è stata individuata.
Iridologia: è basata sull’analisi dell’iride e delle variazioni della motilità pupillare.
Fonte: Corriere Salute
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